Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare (cit. Seneca)

venerdì 29 maggio 2020

Oro vs Azioni Aurifere



 

 

Questo che segue è uno studio che ho realizzato sull’andamento dell’Oro rispetto all’andamento delle società aurifere (ho utilizzato la serie storica di un fondo, strumento di per sé diversificato!) da cui sono emerse interessanti informazioni.

Per arricchire le mie elaborazioni, mi sono documentato su siti americani specializzati, in particolare ho preso spunto dalle considerazioni di un importante trader (Rick Rule) nel settore dei metalli preziosi ed industriali.

Prima di giungere alle conclusioni della ricerca, vorrei sottolineare i tre fattori che giocano e, molto probabilmente, continueranno a giocare a favore del metallo giallo:

  • L’enorme quantità di liquidità presente sul mercato, ulteriormente aumentata a seguito della pandemia.
        E’ probabile che queste politiche ultra espansive determineranno una svalutazione e una   
       degradazione del valore delle monete con la conseguenza di un’alta inflazione.
 

  • Un altro fattore, correlato al primo, è un debito pubblico che crescerà ancor di più e che toccherà cifre mai viste finora (anche in termini relativi). I titoli di Stato avranno sempre meno valore perché aumenterà lo stock e diminuirà la fiducia nei confronti dell’emittente. 

  • Infine, in un ambiente in cui i rendimenti obbligazionari sono a zero o addirittura negativi, risulta completamente indifferente investire in Oro (che non prevede una cedola) rispetto a un titolo di Stato.

Veniamo allo studio che ho eseguito.
 

Come si può notare nel grafico che segue, esiste una forte correlazione tra l’andamento dell’Oro rispetto a quello di un fondo aurifero (ho calcolato una correlazione superiore all’80%).




Tuttavia occorre sottolineare alcune diversità:

innanzitutto, si è visto che l’andamento dell’Oro, in genere, anticipa di almeno 6 mesi quello delle azioni aurifere.

Questo perché gli effetti dell’aumento o del calo delle quotazioni della materia prima si riflettono in ritardo nei bilanci delle società aurifere.

Inoltre le stesse società sono influenzate dall’andamento del costo del petrolio. Esso, infatti, rappresenta una delle voci di costo più importante, ragion per cui può avere un impatto non indifferente sull’utile prodotto.
 

Infine ho rilevato che, in genere, nelle fasi di ribasso dell’Oro, lo stesso perde circa la metà di quanto perde il fondo aurifero ma, allo stesso tempo, nelle fasi di ripresa le società aurifere hanno la capacità di recuperare ampiamente, mostrando una crescita più che doppia rispetto al metallo giallo.

 

Alla luce delle suddette interrelazioni e riprendendo le considerazioni fin qui espresse, vengo alle conclusioni di questa ricerca, in un’ottica soprattutto futura.

Un nuovo ciclo rialzista dell’Oro è partito nel 2016 (cerchio bianco nel grafico) e ci sono molti segnali e diverse previsioni (anche quella che io aggiorno mensilmente) che confermano una continuazione di tale tendenza.
Quindi se questo trend dell’Oro proseguirà anche nei prossimi mesi/anni, è molto probabile che chi ne beneficierà maggiormente, per quanto detto in precedenza, saranno le società aurifere!


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