Gentile Cliente,
sono ad inviare l'aggiornamento mensile in oggetto con i consuntivi al 31 gennaio u.s.
Faccimo una sintesi dei fatti salienti accaduti in gennaio.
Sicuramente il dato più importante riguarda il ripiegamento dell'inflazione un po' in tutto l'Occidente dovuto, principalmente, alla diminuzione dei prezzi dell'energia, in particolare quello del gas, complice un inverno mite (almeno in Europa) fino a questo momento!
Ciò ha impattato favorevolmente sulle decisioni delle banche centrali, le quali hanno "rispettato" le attese dei Mercati per quanto riguarda l'aumento dei tassi e il prosieguo delle loro politiche per il futuro.
In sostanza i Mercati si attendono che la politica monetaria sarà un po' meno restrittiva, al punto tale da evitare una recessione da un lato e, allo stesso tempo, riuscire a tenere sotto controllo l'inflazione ad un livello sostenibile!
Questa considerazione, insieme alla decisone delle autorità cinesi di eliminare buona parte delle restrizioni anti-covid, ha portato un prezioso vento di ottimismo che ha influenzato positivamente tutte le Borse mondiali.
Permangono, ovviamente, quei fattori negativi che potrebbero continuare a remare contro questo ritrovato ottimismo di inizio d'anno:
tra questi c'è, sicuramente, la situazione geopolitica internazionale con, in testa, il conflitto Russo-Ucraino che ha raggiunto un livello di escalation, militare e diplomatico, molto più preoccupante che in passato.
Inoltre, non bisogna, comunque, cantar vittoria per quanto riguarda il rallentamento dell'inflazione, soprattutto se guardiamo ai recenti dati del mercato del lavoro Usa, che, in gennaio, hanno evidenziato una crescita molto importante, segno di una Domanda aggregata molto robusta e, quindi, in contrasto con una decisa discesa dell'inflazione!
Vado
subito alle considerazioni sulle mie Analisi Quantitative.
L'aggiornamento dell’Analisi Previsiva
di questo mese, ci mostra un cambio, dopo diversi mesi di stabilità, della struttura
storica
di riferimento.
Ciò non permette di poter utilizzare la relativa previsione, stante la
scarsa valenza in termini temporali (sia sull'S&P500 che sul Dax!).
Monitoreremo, con attenzione, gli sviluppi a partire dal prossimo
aggiornamento mensile.
Ciò che, invece, continua a restare
immutata e, quindi, a farci rimanere fiduciosi, è la struttura di
riferimento di medio/lungo termine (con dati mensili), sia dell'S&P500 che del Dax: le rispettive previsioni che ne conseguono, ci mostrano un importante recupero dei valori di mercato.
L'aggiornamento di gennaio dell'Indicatore ciclico "Plus/Minus", evidenzia nuovamente un possibile segnale di ripresa, sebbene, anche sulla base di quanto accaduto nei mesi passati (falsi segnali di ripartenza), tale indizio non possa essere ancora considerato attendibile!
Per quanto riguarda, infine, L'Analisi di Business Cycle, il mese di gennaio ha fornito un dato di gran lunga superiore alle aspettative del Mercato del Lavoro Usa. Questo ci dice che la creazione di nuovi posti di lavoro è ancora molto robusta e ciò contrasta con un'aspettativa di riduzione dell'inflazione futura!
Tale circostanza, ovviamente, potrebbe ridurre le speranze dei Mercati nel vedere una politica monetaria meno restrittiva da parte della Fed.
Anche il dato di gennaio del Settore dei Servizi è risultato superiore alle aspettative e, anch'esso, non depone per un rallentamento futuro dell'inflazione.
Tuttavia, Il ns Indicatore mostra da tempo una tendenza al ribasso restando questo mese ad un passo dall'oltrepassare, verso il basso, la media di controllo di lungo periodo , circostanza che, molto probabilmente, potrebbe segnalare un futuro rallentamento economico (non necessariamente una dura recessione!).
Conclusione:
Ciò che possiamo sottolineare su questo inizio d'anno è, sicuramente, questo ritrovato buon umore dei Mercati (ne avevamo proprio bisogno...!).
Desidero aggiungere, inoltre, una nota strettamente statistica in base alla quale un mese di gennaio positivo si è rivelato, molto spesso, di buon auspicio per un anno di crescita dei Mercati.
Ritengo che nel brevissimo termine potremmo continuare ad avere della volatilità e, quindi, assistere ad eventuali ribassi i quali, tuttavia, non dovrebbero essere molto significativi (ribassi di consolidamento!).
Volgendo, invece, lo sguardo al medio/lungo termine, ribadisco la buona impostazione dei Mercati azionari!
Invito
come sempre il Lettore, per un approfondimento di tutte le mie Analisi,
alla visione completa del file allegato con i singoli commenti.
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.