Gentile Cliente,
sono ad inviare l'aggiornamento mensile in oggetto con i consuntivi al 31 gennaio u.s.
Analizziamo i fatti più importanti accaduti in questo mese di gennaio che rappresenta anche l'inizio del nuovo anno (per diversi operatori sembra che che sia significativo, da un punto di vista statistico, l'andamento del primo mese, in quanto può influenzare l'andamento dell'intero anno!).
In proposito non possiamo non sottolineare l'exploit degli indici europei, i quali sono stati quelli con la migliore performance (in particolare il Dax con un +9%, mentre il ns indice ha chiuso il mese con un +6%!).
In gennaio si è insediata ufficilmente la nuova amministrazione Usa e Trump non ha perso tempo ad emanare i primi provvedimenti presidenziali tra cui gli annunciati dazi che inizialmente colpiranno soprattutto Messico, Canada e Cina (in realtà dopo pochi giorni vi è stata una sorta di marcia indietro sia con Messico che con Canada in quanto i dazi sono stati congelati per un mese!).
Al momento l'Europa non è stata ancora colpita ma sembra che si stia preparando a rispondere all'offensiva americana.
Inoltre possiamo dire che un'altra protagonista di gennaio è stata certamente l'intelligenza artificiale, che ha visto una sconosciuta società cinese, Deepseek, creare il panico a Wall Street facendo perdere in un giorno oltre 600 miliardi di valore alle società tecnologiche!
In sintesi, sembra che questa società cinese abbia creato un sistema aperto di AI, utilizzando dei chip meno performanti e molto più economici a parità di prestazioni!
Infine, gennaio ha visto nuovamente riunirsi le banche centrali per comunicare la loro politica monetaria.
La BCE è stata l'unica a tagliare di 25 punti base i tassi di riferimento. Le motivazioni alla base di questa scelta, sono da attribuire sia ad un'inflazione ritenuta sotto controllo che ad una situazione economica europea ancora in una fase di stagnazione.
Nulla di fatto, invece, per la Fed che ha lasciato invariati i tassi di riferimento nonostante ci fosse una certa pressione da parte della Casa Bianca...
Powell ha spiegato che data l'incertezza dovuta all'impatto dei dazi, alle politiche sull'immigrazione, alle decisioni della nuova amministrazione sulle politiche di bilancio e su quelle regolatorie, è opportuno portare avanti una politica di "wait and see" per capire i possibili effetti dei suddetti provvedimenti!
Diamo un'occhiata veloce, infine, a cosa sarà interessante monitorare nel mese di febbraio 2025:
A parte i soliti dati sull'andamento dell'inflazione e degli altri indicatori economici sia negli Usa che nell'area Euro, non sono previste riunioni da parte delle banche centrali.
Vado subito, ora, alle considerazioni sulle mie Analisi Quantitative.
Dal punto di vista dell’Analisi Previsiva, l'aggiornamento di gennaio fa emergere una situazione a macchia di leopardo. Da una parte, l'S&P500 presenta ancora una volta una struttura storica di riferimento non significativa, mentre il Dax mostra invece una struttura storica che inizia ad essere attendibile, facendo emergere una previsione che assume una tendenza positiva almeno nel breve termine.
Continua, invece, ad essere molto stabile e attendibile, l'Analisi previsiva con dati mensili (anzichè giornalieri): le relative strutture storiche di riferimento dei due indici (S&P500 e Dax) evidenziano una previsione, di medio/lungo termine, che ci mostra la continuazione del trend positivo dei Mercati nei prossimi mesi.
Tuttavia
occorre ancora sottolineare che la struttura storica di riferimento
dell'S&P500, continua a mostrare una previsione dalla quale emerge
una possibile correzione nei primi mesi dell'anno, non del tutto banale,
sebbene abbastanza veloce!
Monitoreremo con attenzione la situazione.
Per quanto riguarda l'Indicatore ciclico "Plus/Minus", l'attuale aggiornamento ciclico ci conferma quanto accennato lo scorso mese, ossia una perdita di slancio del ns Indicatore che è proseguita ed è stata sugellata anche dalla comparsa di un segnale ribassista. Aumenta maggiormente la possibilità di una correzione del mercato nelle prossime settimane.
Sarebbe un fenomeno fisiologico ed anche atteso da un punto di vista ciclico, sebbene non dovrebbe essere nulla di rilevante!
Continueremo a seguire gli sviluppi di questo Indicatore ciclico nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda, infine, l'analisi di Business Cycle, questa volta il dato di gennaio sulla creazione di nuovi posti di lavoro in Usa, è stato nettamente inferiore alle aspettative del mercato. Alcuni Operatori,tuttavia, avevano già pronosticato un valore di gran lunga inferiore al consensus, a causa degli incendi di Los Angeles e al freddo intenso in alcuni stati americani!
A bilanciare, in positivo, il suddetto dato, sono stati sia l'incremento del salario orario che il tasso di disoccupazione, entrambi al di sopra delle aspettative!
In
sintesi sia il mercato del Lavoro che l'andamento salariale restano ad
un buon livello ed in grado di continuare, almeno per il momento, di
supportare la crescita economica del Paese!
In riferimento, infine, al Settore dei Servizi, il dato di gennaio mostra questa volta un dato nettamente inferiore alle aspettative, riproponendo la striscia di risultati altalenanti!
Il
risultato di questo mese ha comportato il ritorno del ns
Indicatore ad un andamento laterale rispetto ad una evidente ripresa
dello stesso evidenziata lo scorso mese. Tuttavia la ripresa del ns
Indicatore dei Servizi non risulta ancora compromessa!
Continueremo a seguire con attenzione gli sviluppi già dal prossimo aggiornamento!
Conclusione:
Il 2025 è iniziato complessivamente bene, con quasi tutti i mercati finanziari che hanno chiuso in positivo (questa volta l'Europa ha occupato la prima fila, nonostante la situazione in cui versa la sua economia...).
Mutuando un vecchio proverbio, potremmo dire che "chi ben comincia è alla metà dell'opera...."!
Questo in parte è vero, anche se alcune insidie, soprattutto economiche, sono sempre presenti e pronte a fare capolino.
Tuttavia ci sono anche diversi fattori che giocano a favore di un proseguimento positivo, sebbene non privo di volatilità, dei mercati finanziari. Facciamo un rapido accenno ai principali: la riduzione dell'inflazione, la continuazione di politiche di bilancio espansive, una politica monetaria sempre più morbiba, soprattutto in Europa, ed anche una maggiore distensione geopolitica.
Termino le mie conclusioni confermando che, prima della fine di febbraio, invierò il mio Outlook per il 2025, elaborato sempre con un approccio e una metodologia "alternativa"!
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.