Gentile Cliente,
sono ad inviare l'aggiornamento mensile in oggetto con i consuntivi al 31 maggio u.s.
Mentre aprile è stato il mese della "tempesta commerciale" con il Liberation Day di Trump, maggio, fortunatamente, si è rivelato il mese della "ragione" con la sospensione per due mesi dell'avvio dei dazi, al fine di avere il tempo necessario per avviare trattative più concrete su possibili soluzioni commerciali......
Questa decisione di sospensione reciproca dei dazi,alla fine, è arrivata anche per la Cina con la quale il presidente Trump si ritiene fiducioso di giungere, entro i prossimi tre mesi, ad una soluzione condivisa.
Un altro avvenimento importante accaduto nel mese di maggio, è stato il Downgrade di Moody's del debito americano. La società di rating ha sottolineato la sua impennata avvenuta soprattutto negli ultimi anni, esprimendo una forte preoccupazione nella sua sostenibilità qualora non si porrà un freno alla sua crescita nei prossimi anni!
Per quanto riguarda le notizie provenienti dalle banche centrali, ad inizio mese si è tenuta la riunione della sola banca centrale Usa, durante la quale i tassi sono stati lasciati invariati, come da attese.
Il presidente Powell ha voluto ancora sottolineare la preoccupazione dell'istituto per il potenziale impatto dei dazi sull'inflazione. Questa preoccupazione è il motivo principale per cui la Fed continua ad essere attendista nonostante ci siano alcuni buoni motivi per riprendere con una riduzione, sia pure lenta, dei tassi di riferimento.
Diamo un'occhiata veloce, infine, a cosa sarà interessante monitorare nel mese di giugno:
A parte i soliti dati sull'andamento dell'inflazione e degli altri indicatori economici sia negli Usa che nell'area Euro, sarà importante seguire, questa volta, sia la riunione della BCE che, soprattutto, quella della Fed in quanto alcuni analisti (comunque una minoranza) si attendono una svolta della politica monetaria da parte di Powell!
Vado subito, ora, alle considerazioni sulle mie Analisi Quantitative.
Dal punto di vista dell’Analisi Previsiva, l'aggiornamento di maggio continua ad offrirci una impostazione previsiva chiara e abbastanza definita sia per quanto riguarda l'S&P500 che, soprattutto, il Dax.
Per entrambi gli indici, la relativa previsione confermerebbe una continuazione del rialzo anche per le prossime settimane (tranne piccoli e brevi momenti di pausa dei mercati), a differenza di quanto avvertono la maggior parte degli analisti su un probabile mese di giugno "abbastanza negativo"!
Per quanto riguarda l'Analisi previsiva con dati mensili, occorre fare una precisazione: mentre per il Dax abbiamo una previsione pluriennale stabile e molto significativa, con la continuazione del Trend di medio/lungo termine decisamente positivo, la struttura storica di riferimento dell'S&P500 è cambiata dopo due anni.
Tuttavia il Test che misura la significatività della nuova struttura storica, è di pochissimo superiore a quello della precedente struttura. Inoltre la previsione che ne consegue, risulta molto simile alla precedente tranne che nel breve termine (prossimi 3/4 mesi) in cui segnalerebbe possibili chiusure con minimi più bassi.
Monitoreremo con attenzione gli sviluppi di questa situazione.
Per quanto riguarda l'Indicatore ciclico "Plus/Minus", il mese di maggio ha evidenziato, fortunatamente, un cambio di direzione del ns Indicatore ciclico, il quale ha sviluppato una decisa risalita a "V", a testimonianza di una forte ripresa dei prezzi figlia di una situazione di ipervenduto creatasi all'indomani del Liberation Day!
Secondo
il ns Indicatore ciclico la fase di debolezza dovrebbe essere alle ns
spalle, sebbene dovremmo attendere una sua maggiore risalita (con il
superamento della linea di controllo) per aumentare le probabilità
dell'uscita definitiva dalla fase ribassista iniziata verso fine marzo!
Continueremo a seguire gli sviluppi di questo Indicatore ciclico nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda, infine, l'analisi di Business Cycle, anche il mese di maggio ha mostrato un dato sulla creazione di nuovo posti di lavoro superiore alle aspettative. Tuttavia ancora una volta L'Ufficio di Statistica americano ha dovuto rivedere al ribasso i dati di marzo e aprile...!
Fortunatamente maggio ci ha regalato nuovamente un tasso di disoccupazione ancora buono ed in linea con le aspettative e un incremento mensile dei salari orari superiore alle attese.
Tuttavia il quadro generale è a macchia di leopardo in quanto a dati positivi si alternano quelli un po' più preoccupanti.....
Da
un punto di vista delle variabile economiche che osserviamo mese per
mese, la conclusione che, ad oggi, possiamo fare è che il rischio di una
futura recessione, sia pure "leggera e veloce", è sempre in agguato!
In riferimento, infine, al Settore
dei
Servizi, il mese di maggio ci ha "regalato" un dato nettamente inferiore
alle aspettative. Ciò sta a testimoniare una sofferenza del principale
settore economico Usa. Probabilmente hanno iniziato ad impattare anche i
tagli nel settore pubblico effettuati dalla nuova amministrazione. Se
anche nei
prossimi mesi dovessimo assistere ad una continuazione della discesa del
ns Indicatore, significa che le probabilità di una recessione
aumenteranno in modo deciso.
Continueremo a seguire con attenzione gli sviluppi nei prossimi aggiornamenti!
Conclusione:
La forte correzione dei Mercati concentratasi nel mese di aprile è stata quasi interamente compensata dall'altrettanto violenta risalita partita dalla fine di aprile e consolidatasi nel mese di maggio, alla faccia della stagionalità statistica che vede maggio come un mese tendenzialmente negativo!
Sembra che tra gli investitori, o almeno una buona parte di essi, ci sia più interesse a guardare "il dito anzichè la luna": si tende a focalizzare l'attenzione più alle notizie di geopolitica o alle dichiarazioni estemporanee di Trump, che ai fattori che potranno più realisticamente muovere i Mercati nei prossimi mesi....
Ad esempio, negli Stati Uniti se da una parte gli "spaventosi dazi" aumenteranno i prezzi dei beni importati è altrettanto vero che la nuova amministrazione intende ridurre decisamente (ridistribuendo le maggiori entrate dovute alle tariffe più alte) le tasse, soprattutto alle imprese, e, allo stesso tempo, deregolamentare le regole e le procedure economiche, rendendo più semplice e conveniente alle imprese di nascere e di svilupparsi.
Tutte queste cose, insieme ad altre di cui oggi poco si parla (re-shoring, nuovi investimenti aziendali pronti a ripartire, ecc) potranno avere un effetto molto positivo soprattutto sul mercato azionario!
Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, colgo l'occasione per inviarLe i miei più cordiali saluti.